‘Embracing the future’, il nuovo album di Simone Graziano che doveva essere un altro disco
‘Embracing the future‘ doveva essere un altro disco. Simone Graziano, dopo essere stato in studio per tre giorni davanti ad un meraviglioso Steinway&Sons ed aver registrato circa due ore di musica in solo, tornato a casa ha avuto la malaugurata idea di aprire il coperchio del piano, gettarci dentro il suo telefono, premere rec, e richiudere il tutto. Era il primo giorno del secondo Lockdown. Il suono registrato era una sorta di piano con un riverbero tipo chiesa gotica, che esasperava la coda del suono e toglieva quasi l’attacco. Se ne innamorò subito, non voleva sentir altro che quel suono.
Per questo ‘Embracing the future’ possiede un suono speciale, un suono emotivo. Le tracce tutte originali eccetto la versione di ‘When the party’s over’ di Billie Eilish, rimandano a vari mondi come la musica elettronica, la musica classica e la musica improvvisata.
“Ho passato circa 36 anni con uno strumento che ha sempre avuto lo stesso suono. Poteva cambiare il modello, la grandezza, la sala in cui lo suonavo -racconta Simone Graziano- ma all’incirca il suono era quello. Il fatto che sapevo più o meno cosa avrei trovato sotto le dita e che risposta ci sarebbe stata al mio suonare, mi dava una grande tranquillità, una sorta di sicurezza immutabile: il piano, per quanti tipi ce ne possano essere, suona sempre così”.
“Quel suono assurdo, così diverso da ciò che avevo sempre sentito -prosegue- mi ha spinto a indagare al di là della barriera bianca e nera della tastiera: ho messo tra le corde del piano un po’ di tutto, dai filtri delle sigarette alle gomme da cancellare alla carta igienica interamente disegnata da mia figlia. Ciò che tuttora mi fa impazzire è proprio il senso di incertezza che si prova davanti a quel suono che ho sempre pensato immutabile, e che invece a seguito di un semplice oggetto cambia radicalmente. Questo senso di incertezza riflette esattamente la sensazione che provo oggi davanti alla nuova realtà: siamo obbligati a ripensare a tutto ciò che abbiamo dato sempre per scontato”.
“Nel riflettere sulla nostra condizione -sottolinea Simone Graziano- scopriamo altri modi di relazionarci col mondo, così come mettendo un filtro di sigaretta nel pianoforte scopro un nuovo modo di pensare quel ‘mobile’ tutto nero. Gran parte degli esperimenti sonori sono documentati sul mio account instagram con l’#fragmentadallockdown, dove quasi ogni giorno per due mesi ho postato la ricerca fatta”.
‘Embracing the future’ è stato interamente registrato da Simone Graziano, a casa, sul suo pianoforte, un Yamaha C3, interamente modificato con l’intento di valorizzarne i suoni scuri. Un’altra particolarità del lavoro oltre alla modificazione dello strumento, sta nella ripresa del suono che è stata fatto utilizzando due soli microfoni omni inseriti dentro la tastiera del pianoforte quasi a contatto con la martelliera: l’effetto che si sviluppa è che l’ascoltatore ha la sensazione di stare con la testa dentro lo strumento e di percepirne ogni dettaglio, dal rilascio del tasto, alla falange che prende la tastiera, allo scricchiolio del panchetto, al suono del pedale quando viene premuto.
Tutto questo lavoro è stato poi valorizzato grazie all’intervento nel mixing di Francesco Ponticelli presso il Cicaleto Recording Studio e del mastering di Stefano Bechini.
Track by track di Simone Graziano
When the party’s over: cover del famoso brano di Billie Eilish, eseguita con il pianoforte modificato per renderne un suono il più possibile morbido.
Damn Spring: mai nessuna primavera è stata tanto attesa almeno per me, sembrava non arrivare mai.
Dora et Les Adieux: gli addii struggenti con mia figlia quando esco anche solo per andare a comprare il pane.
Embracing the future: il desiderio di tornare a vivere consapevoli che quanto l’arte e la cultura siano fondamentali per la nostra esistenza.
Tancredi: la nascita di mio figlio è caduta proprio mentre stavo ultimando il disco scatenando un bel delirio di emozioni.
Nihilo: solo un groove reiterato che cambia progressivamente senza aver alcuna pretesa.
We will hug again: perché senz’altro riaccadrà e potremo rompere questa distanza così innaturale che invece oggi impera.
Always whispering: i dialoghi notturni con la mia compagnia sussurrando per non svegliare i figlioli.
Brahms tears: brano ispirato alle variazioni di Brahms op 21. N 1 su tema originale.
Stars behind me: dobbiamo sempre credere nella nostra buona stella.