FIORITI, ‘Check’ (testo)
è comprensibile, non avere fiato quando varchi il limite
affogare se combatti troppe rapide
inciampare dopo infinite salite troppo ripide
imprimo l’anima in un pezzo
con la chitarra che vibra sopra il petto
la testa che delira sopra il cesso
vivo con il sesto senso in un mondo cieco, in un mondo eterno
è solo un pezzo pop, ma col cazzo
non potete avere idea perché canto
nemmeno sapere cosa significa per me suonare su un palco
cosa passa per la testa mia nelle notti in bianco
potrei sprofondare nell’oceano legato ad un masso
ma questo non accade finché mi distraggo
sono il fuoco che scioglie il perenne ghiaccio
l’eterno spirito che vola come il polline di maggio
e io ci credo, vero, come il rullo che bacia il quattro quarti
come l’amore che collide i cuori distanti
e la tenacia di chi sta in ginocchio e soffre sopra i sassi
come il timore ed il dolore di sentirsi sempre inferiori agli altri
come la resilienza di tutti quei cuori intatti
la bellezza di chi vive di momenti e non di istanti
la mia penna ha battuto ritmi sopra i banchi
ha visto lei quando i miei occhi erano stanchi
mi ha curato quando i medici erano distratti
ha sorretto le mie gambe se erano pesanti
scrivo per svuotarmi
da quando avevo sette o otto anni
perché lei mi ama fino a denudarmi
fino a ricordarmi chi sono veramente io
dovrei smetterla di preoccuparmi
perché il mondo ha già deciso per tutti quanti
in questo patto non esiste forma di contanti
il caro tempo ti amerà fino a strangolarti
non esiste droga che possa colmare
non esiste nessun prezzo da poter pagare
esiste solo la speranza di poter creare
qualcosa che gli altri non sanno nemmeno immaginare
vorrei avere la saggezza che ha mio padre
vorrei avere la dolcezza che ha mia madre
vorrei avere 80 anni e far notare
ai miei nipoti dove sia giusto spesso sbagliare
ho camminato un paese intero per poter amare
scritto centinaia di canzoni per poter scappare
sudato più di mille incubi per sognare
e bruciato tutti i demoni che amavano bussare
sono ancora in strada verso una meta
guardo fuori e respiro il vento fresco della sera
chiudo gli occhi mentre il cielo è di un rosa seta
e tramonta questa luce di primavera
non c’è rumore in questo silenzio
non esiste fiamma in questo incendio
esiste solo la magia di chi non contento
affronta il suo destino sempre un po’ ridendo