Sanremo 2021: Ermal Meta, torno sul palco dell’Ariston questa volta con una canzone d’amore
(di Daniele Rossignoli) Dopo aver partecipato nel 2017 con ‘Vietato morire’ e vinto nel 2018, assieme a Fabrizio Moro, con ‘Non mi avete fatto niente’, Ermal Meta torna quest’anno al Festival di Sanremo con una canzone d’amore, ‘Un milione di cose da dirti’, che farà parte dell’album ‘Tribù urbana’ in uscita il prossimo 12 marzo. “Per una volta -spiega Ermal Meta- non vado al Festival per lanciare messaggi ma semplicemente per raccontare una storia d’amore, salgo sul palco dell’Ariston con l’unico proposito squisitamente musicale, cercando di cantare al meglio la mia canzone sperando di emozionare chi mi ascolterà”.
Una canzone, precisa Ermal Meta “che ho scritto tre anni fa, mentre stavo attraversando un periodo particolare. Era da poco iniziata la mia carriera da solista e la mia vita era piena di piccole e grandi scosse di assestamento. Avevo un blocco emotivo interiore e l’unica cosa che potevo fare era scrivere una canzone per potermi liberare di un sacco di cose che volevo dire in quel momento. Mi sono messo in gioco parlando con qualcuno che in quel momento non c’era ed è per questo che sono riuscito a scrivere in maniera aperta e veloce. Una canzone -aggiunge-nata in un forte momento di solitudine”.
Sembra difficile, tuttavia, emozionarsi ed emozionare cantando di fronte ad una platea vuota, come quella che ci sarà a Sanremo, ma la cosa non sembra per niente preoccupare il cantautore: “sarà certamente una cosa strana -osserva- ma in questo caso ritengo che il ruolo più difficile non sia quello dei cantanti ma dei due conduttori: Amadeus e Fiorello. Sarà difficile per loro stare sul palco per tre ore e più e parlare a delle sedie vuote. La mia solidarietà, quindi, non va tanto a noi cantanti ma a loro due, che dovranno condurre le serate davanti a nessuno”.
Il Covid, tra le altre cose, ha intralciato i progetti di moltissime di persone: “certamente mi ha messo i bastoni tra le ruote -spiega- ma credo ci siano state ruote ben più importanti delle mie, e non solo nella musica, che sono state ostacolate. Il Covid ha cambiato il volto del nostro mondo e secondo me ne usciremo cambiati per sempre, nonostante la capacità dell’essere umano di dimenticare ciò che fa male”.
Ed è proprio perché la pandemia gli ha cambiato i programmi che Ermal Meta ha deciso di partecipare al Festival “senza nessuna ambizione”, tiene a precisare. “In questo momento il palco dell’Ariston è l’unico posto dove si può far musica dal vivo ed io voglio tornare a far sentire la mia musica. Ho una voglia immensa di portare il mio nuovo album dal vivo. In genere -spiega- io scrivo stando idealmente sul palco, immaginando delle canzoni in diretta. Questa volta ho ribaltato la situazione mettendomi dalla parte del pubblico. Gran parte delle persone che vanno a vedere i concerti -sottolinea- lo fanno non asolo per la musica ma anche per cantare insieme agli altri. Io, per una volta, mi sono messo nei loro panni e ho scritto canzoni che a tratti possono essere cantate a squarciagola”.
Tornando all’album “a cui ho lavorato con la voglia di libertà, la voglia di correre quando la libertà mancava”, arriva a tre anni di distanza dall’ultimo lavoro in studio, ‘Non Abbiamo Armi’, e racconta il mondo attraverso storie di vita, guardando negli occhi uno ad uno i componenti della ‘tribù urbana’, attraverso suoni e parole che diventano i colori distintivi di questo suo nuovo progetto.
Questa la tracklist : ‘Uno’, ‘Stelle cadenti’, ‘Un milione di cose da dirti’, ‘Il destino universale’, ‘Nina e Sara’, ‘No Satisfaction’, ‘Non bastano le mani’, ‘Un altro sole’, ‘Gli invisibili’, ‘Vita da fenomeni’, ‘Un po’ di pace’.