INTERVISTA/Carlo Muratori, non brilliamo per un sentimento di insieme ma il Covid ci ha unito

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(di Daniele Rossignoli) “Noi artisti non brilliamo per grande sentimento di insieme, il Covid è riuscito, una volta tanto, ad un gesto unanime di solidarietà”. Carlo Muratori, cantautore, ricercatore e sperimentatore siciliano, spiega a IlMohicano il senso che ha portato una trentina di artisti siciliani ad aderire al progetto solidale ‘Sicilia per l’Italia’, e all’incisione del brano ‘Viene Natale (se stiamo lontani staremo vicini)’, promosso dalla Regione Siciliana e dalla Fondazione Giglio di Cefalù, con l’obiettivo di raccogliere fondi a sostegno delle famiglie degli operatori sanitari che hanno sacrificato la propria vita in prima linea negli ospedali italiani.

“Più che un aiuto economico -sottolinea Muratori- il progetto è stato un segno, un simbolo. Si è trattato di un’operazione, da un punto di vista artistico e umano, di grande rilevanza. Noi artisti non brilliamo per grande sentimento di insieme, ognuno va per la propria strada, ognuno porta avanti il proprio ego con un individualismo abbastanza pronunciato. In questa occasione -aggiunge- si è vinto tutto questo e ognuno di noi, anche solo con poche parole, ha messo insieme questo canto, ha contribuito al progetto”.

Ma la pandemia non ha spinto gli artisti ad una maggiore collaborazione tra loro? “Da questo punto di vista -osserva Muratori- il virus ha modificato certe situazioni ma io non credo in quella che considero una retorica, cioè che il virus ci migliorerà, che cambierà tutti noi. I virus è un rilevatore, un amplificatore, nel bene e nel male. Se c’è una sorta di solidarietà, questa viene amplificata, ma ritengo sia solo un effetto passeggero. Tutto tornerà come prima”.

Tornando al progetto, l’incisione di ‘Viene Natale (se stiamo lontani staremo vicini)’ oltre a Muratori ha visto la partecipazione di Carmen Consoli, Roy Paci, Nino Frassica, Rosario Fiorello, Mario Biondi, Mario Venuti, Suor Cristina, Giovanni Caccamo, Deborah Iurato, Loredana Errore, Mario Incudine, Kaballà, Ivan Segreto, Lello Analfino, Giuseppe Anastasi, Roberta Finocchiaro, Silvia Salemi, Miele, Daria Biancardi, Lidia Schillaci, Coro Interscolastico Vincenzo Bellini di Catania, Daniela Giambra, Picciotto, Massimo Youth Orchestra – Orchestra Giovanile del Teatro Massimo di Palermo, Patrizia Laquidara, Rosario Di Bella, Shakalab, Tony Canto, Vincenzo Spampinato, Caterina Anastasi e Manola Micalizzi dei Babil On Suite.

Progetto che, secondo Muratori, potrebbe benissimo eser replicato in futuro: “Per quanto mi riguarda -spiega- io avevo già in mente di mettere insieme artisti provenienti dal pop per mettere in scena uno spettacolo, partendo dalle tradizioni popolari, che racconti la storia della Sicilia, ma non con le voci del folk ma con quelle del pop. Immagino un Mario Biondi che interpreta ‘Il canto dei pescatori’, Carmen Consoli  che canta un brano delle lavandaie. Uno spettacolo teatrale che con tutti questi personaggi renderebbe un grande servizio alla nostra terra, ai molti sconosciuta per le sue fattezze culturali. In Sicilia c’è un grande fermento artistico, abbiamo tantissimi giovani che hanno numeri importanti”.

Nel frattempo, prosegue Muratori “come tutti, in questi mesi, sto approfittando per fare tutto ciò che non ho mai avuto il tempo di fare. Io sono un ricercatore di culture popolari del mediterraneo, cerco canti popolari e ho un mare di documentazione che ho registrato dal vivo, dai contadini ai pescatori e ai marinai, e che ho sempre lasciato lì. Ora sto facendo lavoro di catalogazione di tutto questo materiale. Sto inoltre continuando a scrivere -conclude- in modo che, quando si tornerà alla normalità, possa pubblicare con qualcosa di nuovo”.

 

Photo credit: Ilgrandeantonino

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