INTERVISTA/Sirente, guardiamo con ottimismo al futuro ma senza correre
(di Daniele Rossignoli) ‘Vivi a domani’ è il primo singolo della band abruzzese Sirente prodotto da Ioska Versari, missato e masterizzato da Francesco Tosoni (Noise Symphony). “Le due parole ‘vivi e ‘domani’ -spiega Valerio Giuliani, chitarrista del gruppo, intervistato da IlMohicano– sono due termini bellissimi che indicano entrambi il domani, il futuro. Il brano è un invito rivolto a tutti coloro che, soprattutto in questi mesi, si sentono un po’ persi. Un invito ad andare avanti, a guardare al futuro come abbiamo fatto noi”.
In realtà, spiega Valerio, il brano è stato scritto circa un anno fa, quindi quando coronavirus, lockdown e pandemia erano termini per lo più sconosciuti: “diciamo quindi -aggiunge Valerio- che il brano è una sorta di suggestione che vogliamo far arrivare a tutti coloro che stanno vivendo questo brutto momento. Un invito alla speranza”.
Una speranza a cui si sono aggrappati, per anni, gli abruzzesi colpiti dal drammatico terremoto del 2009: “abbiamo vissuto quei brutti momenti che eravamo bambini -racconta Valerio- è stato terribile. Momenti che vengono associati facilmente al nostro brano proprio per il suo messaggio di speranza. Tuttavia -osserva Valerio- per noi il terremoto è un capitolo chiuso. E’ stato significativo, un fatto che ci ha insegnato molto e ci ha fatto crescere, ma ormai è chiuso, noi guardiamo avanti, al futuro”.
I Sirente sono Jonathan Di Felice (voce), Matteo Fontana (batteria) e i fratelli Valerio (chitarra) e Riccardo Giuliani (basso) che devono il loro nome al monte che sovrasta L’Aquila: “ed è proprio in un paesino ai piedi del Sirente che noi andiamo a provare e a suonare -spiega Valerio- è un po’ una nostra seconda casa, un guardiano silenzioso che veglia su di noi e sul nostro futuro”. Un futuro a cui i Sirente guardano con ottimismo ma senza correre troppo: “siamo degli esordienti -commenta Valerio- e quindi andiamo avanti facendo un passo alla volta. Adesso è uscito questo nostro primo singlo, cui ne seguiranno altri, ma senza troppa fretta, per poi, chissà, pensare alla realizzazione di un Ep”.