LIBRI/Ezio Guaitamacchi racconta le ultime ore di vita di 50 star in ‘Amore, Morte e Rock ‘N’ Roll’
(di Daniele Rossignoli) “Qual è il prezzo da pagare per essere consegnati all’immortalità, per entrare nella ristretta cerchia delle leggende del rock?”. E’ quello che si domanda Enrico Ruggeri nella sua prefazione al libro di Ezio Guaitamacchi ‘Amore, Morte e Rock ‘n’ Roll’ sulle ultime ore di vita di 50 rockstar. Secondo Ruggeri “a questa domanda se ne aggiunge un’altra: è veramente impossibile condurre un’esistenza che abbia un barlume di serenità quando la vita ti scaraventa nel centro della scena?”. Secondo lo stesso autore del volume (edito da Hoepli, 360 pagine 29,90 euro), dietro a queste morti misteriose, spesso si nascondono le loro fragilità.
“Ma il mio obiettivo -spiega Guaitamacchi a IlMohicano– non è quello di smascherare un eventuale colpevole, ma raccontare le storie di personaggi straordinari, che hanno avuto vite straordinarie con morti straordinarie per la loro drammaticità o per il loro lato poetico. Storie poco conosciute, sebbene i personaggi fossero molto famosi, con la speranza di farli amare di più e di far scoprire la loro musica e le loro opere che rimarranno immortali”.
Storie che, sottolinea Guaitamacchi “più che tragiche o misteriose, sono estremamente commoventi: penso a Leonard Cohen e Marianne ma anche a John Lennon e Yoko Ono, perché sarà proprio lei, la donna più odiata della storia del rock, a tenere fra le braccia il marito morente. Pochi sanno che il giorno in cui fu assassinato John Lennon, James Taylor incontrò l’assassino dell’ex Beatles, visibilmente agitato a due passi dal Dakota Building, poche ore prima dell’omicidio. Se magari si fosse fermato a parlare con lui, forse John Lennon sarebbe ancora vivo”.
“In ‘Amore, Morte e Rock ‘n’ Roll’ -prosegue l’autore- ho voluto anche sottolineare come l’assenza dell’amore abbia creato un sorta di abisso interiore in alcuni di queste star internazionali, una specie di fortissima solitudine che ha contribuito alla loro morte. Molti di loro scoprono grandi storie d’amore che li accompagnano negli ultimi anni di vita ma tanti altri scoprono la assoluta mancanza dell’amore”.
Tra il mistero dei tre testamenti di Aretha Franklin e l’ipotesi di uno scandalo di pedofilia dietro la morte di Chris Cornell “sono tante le storie che mi hanno colpito: alle morti come quelle di David Bowie, Lou Reed e Aretha Franklin si aggiungono altre morti assurde che solo il mondo del rock può regalare, come il caso del furto di cadavere di Gram Parsons che viene portato da due suoi amici nel deserto del Joshua Tree. Ci sono morti più recenti poi sulle quali, a mio avviso, non si è indagato abbastanza, inchieste fatte malissimo come quella sulla morte del giovane trapper XXXTentation e del dj svedese Avicii morto nel Sultanato dell’Oman. Ma non sta a me ‘indagare’ -conclude- io ho solo fatto il lavoro da cronista, limitandomi a riportare i fatti”.