‘Dimmichenesai’ il nuovo singolo della band milanese Moonage che anticipa l’uscita del loro primo album

‘Dimmichenesai’ (Sony Music Italy) è il nuovo singolo della band milanese dal sound internazionale Moonage. Il brano anticipa il loro primo progetto discografico ‘E in fondo, che differenza fa?’, in uscita venerdì 4 dicembre. A poca distanza dal loro ultimo singolo ‘Freaks’, i Moonage tornano con un nuovo brano vivace, senza mai dimenticare il fascino un po’ retrò che li ha contraddistinti nelle precedenti pubblicazioni.

Tra fiati, percussioni e chitarre ‘Dimmichenesai’ si fa portavoce di uno sfogo da parte delle nuove generazioni contro chi le accusa di essere incapaci e impreparate. Il testo parla della difficoltà di ritagliarsi uno spazio e di emergere dalla folla, in un mondo che troppo spesso chiede di uniformarsi e di non avere aspirazioni. Il risultato è dover sgomitare, gridare, trovare una dimensione a volte anche superficiale pur di avere i famigerati 15 minuti di fama. Nel ritornello la band definisce senza mezzi termini la gioventù come un orgasmo, in cui ricercare un piacere effimero e impulsivo.

I Moonage sono un gruppo musicale milanese, nato come incontro tra il sound delle coste australiane e le vibrazioni del mondo cittadino. Ufficialmente insieme dal 2016, la band consolida negli anni un’identità musicale fatta di formule ricorrenti: mood e stile anni ’70-’80, riadattamenti in chiave moderna di sonorità vintage e testi di stampo beat. I quattro ragazzi sviluppano negli anni un legame passionale con il palco e la musica live, lavorando sulle performance dal vivo suonando in giro tra i locali milanesi ed eventi. Nel 2019 grazie all’incontro e la collaborazione con il team MK3 siglano un contratto con Sony Music Italy. Nell’ultimo anno i quattro ragazzi iniziano ad integrare sempre più elettronica nei loro brani, oltre ai ricorrenti strumenti tradizionali, dando vita ai primi singoli ufficiali dell’album in uscita a breve: ‘La notte se ne va’, ‘Portogallo’, ‘Freaks’ e ‘Dimmichenesai’.

Photo credit: Luca D’Amelio