Su youtube il video dell’ultimo singolo di Ibisco ‘Ragazzi’
Disponibile sul canale youtube di Ibisco il video di ‘Ragazzi’, l’ultimo singolo per V4V Records (in licenza esclusiva Virgin Music Italy e publishing Sony ATV). Il videoclip è stato realizzato nella periferia di Riccione sotto la regia di Antonio Ragni e la direzione della fotografia di Walter Molfese.
Il tema principale del lavoro, nonché continuazione naturale del progetto fotografico Miscela nato 4 anni fa ad opera dello stesso regista, è il racconto di una vera e propria sub-cultura giovanile radicata nella provincia riminese avente come mantra la sfrenata ricerca estetica e ‘prestazionale’ dei piccoli motori (vespe, cinquantini, tre ruote, cross). I protagonisti sono ragazzini capaci, grazie ad una passione imperante, di eludere la troppo spesso vacua ‘società digitale’, con la conseguenza di conferire alla strada un nuovo immaginario romantico ed esistenziale.
“È un giorno di fine settembre e i primi disagi del cielo consegnano i viali di provinciali zone industriali emiliano-romagnole a un gruppo di giovani che combatte la noia con sticker e marmitte truccate, cuori impavidi in sella a congegni dai suoni tribali”, spiega Ibisco. “Il fumo non è indice di aiuto, ma il segnale che qualcosa, da quelle parti, si muove con fare trans-generazionale, emotivamente sensibile ai travagli dell’età. Nell’era della negazione del domani -prosegue Ibisco- scrivono inni pan-sensoriali con i verbi coniugati al futuro, (non) luoghi di chi, a bagno nella disillusione, non smette di cercare speranza. Così dove tutto è evanescente e fondato sul diabolico stereotipo dell’iper-connessione il tempo rallenta fino a fermarsi laddove, come per compensazione, qualcuno sfreccia su asfalti distorti a rampe di lancio, portando le proprie creazioni meccaniche in cima nuovi punti di vista, nuove prospettive di riconoscimento sociale. I ‘Ragazzi, cavalieri roboanti, sono l’emblema di una generazione che vuole esistere, alimentando di verità il mondo, affinché il destino sia solamente una conseguenza del loro sentirsi vivi. I metalli dei motori -conclude- collegano le anime alle loro destinazioni”.