Con ‘Giorni deserti’ Lory Muratti ricorda i mesi in cui la vita si è fermata davanti al Covid
‘Giorni deserti’, il nuovo singolo del producer, scrittore e regista Lory Muratti è disponibile in digital download e sulle piattaforme streaming assieme al video. Il brano anticipa l’originale spoken album ‘Lettere da altrove’ (Riff Records/the house of love) in uscita il 30 ottobre.
“Giorni silenti e sospesi. Giorni dove le ore smarriscono loro stesse e dove le più piccole azioni diventano imprese da ricordare. L’illusione che la vita si sia fermata alla sera prima -spiega Lory Muratti- prende forma nel suono delle ambulanze in lontananza, nelle strade deserte, nella visione di lune annegate al mattino e di tramonti venuti a confonderci fino a farci dubitare di tutto, persino di noi stessi. Un dubbio profondo, una crepa dell’anima che si insinua sottile separando, passo dopo passo, ‘la vita di prima’ da questi ‘giorni deserti’ dove vestirsi di tutto punto e rispettare gli orari potrebbe non bastare a salvarci dall’inganno del tempo in cui viviamo”.
Il videoclip del singolo, scritto, diretto e montato dallo stesso Lory Muratti, è stato girato in un vecchio ricovero barche sulle sponde del lago di Monate (VA), esattamente negli stessi luoghi in cui è stata ambientata la storia raccontata nelle otto tracce che compongono il concept album ‘Lettere da altrove’. Rappresentazione metaforica del ‘luogo-non luogo’ in cui il mondo si è trovato a far scorrere i giorni durante il lockdown di marzo e aprile, il videoclip di ‘Giorni deserti’, grazie a un flusso ininterrotto di immagini evocative, mescola sogno e realtà, incubo e speranza, mettendo lo spettatore di fronte a una lettura profonda e coraggiosa dell’assenza. Questo video, inoltre, è il primo capitolo di una trilogia che accompagnerà con tre visual l’album in uscita il 30 ottobre.
“Un viaggio dentro le acque non solo come metafora -sotolinea Lory Muratti- ma anche come punto di vista della camera da presa che, seguendo i passi del protagonista, apre la strada a suggestive immersioni subacquee alla ricerca di risposte. La vita dei fondali si anima così trasformandosi nel tessuto ideale in cui prendono vita i molti simboli e i riferimenti psicanalitici celati nel video e nel testo della canzone – spiega Lory Muratti – È in quel luogo surreale che i giorni si fanno sempre più deserti perdendo i contorni dentro un flusso ininterrotto di emozioni ed è in quel tempo sospeso che le notti e i giorni si confondono in uno smarrimento esistenziale dove ‘la vita di prima’ appare sempre più distante. I dettagli prendono così la scena e la lontananza cambia significato mostrandosi non più come sconfitta, ma come ragione stessa -conclude- per continuare il viaggio”.
Photo credit: Nicola Chiorzi