Silvia Nair pubblica ‘Luci e ombre’ che contiene il singolo ‘Mi troverai sempre qui’ feat. Vittorio Grigolo e David Garrett
‘Luci e ombre’ (Ala Bianca Records/Warner – Fuga Digital), nuovo album di inediti della cantante, pianista e compositrice Silvia Nair, è disponibile nei negozi e in digitale. L’album contiene il brano ‘Mi troverai sempre qui’ che vede la straordinaria partecipazione del tenore Vittorio Grigolo e del violinista David Garrett.
‘Luci e ombre’ è un album pop rock sinfonico, ma allo stesso tempo poetico, in cui l’artista racconta in musica e parole le luci e ombre insite nella natura umana e nel quotidiano. Un intenso viaggio nel quale mente e cuore si incontrano e si scontrano sprigionando la loro forza attraverso la voce di Silvia Nair.
Terzo album di inediti della cantautrice, il disco vanta la produzione olandese di Franck Van Der Heijden e Michael La Grouw. Hanno collaborato alla sua realizzazione musicisti, orchestre d’archi e sound engineers. Il disco è stato registrato negli storici Wisseloord Studios di Hilversum e ad Amsterdam ed è stato anticipato in radio dall’uscita dei singoli ‘L’ombra Sul Cammino’ e ‘Ho visto un sogno’, brano disponibile anche in versione inglese con il titolo ‘Show me’.
“Quelle luci e ombre che si ritrovano anche nelle composizioni musicali, nelle orchestrazioni e nella mia voce disinvoltamente pop e classica, con cui ho disegnato un mondo interiore, passando dal sussurro al grido, dall’intimità all’epica, dal rock alla romanza”, spiega Silvia Nair. “La mia musica trasporta in un coinvolgente ‘non luogo e non tempo’ in un moderno lirismo con cui apro una nuova strada, grazie allo spirito libero, alla passionalità e all’amore per le sfide che mi caratterizzano, ponendomi al di là delle mode, dei cliché e delle convenzioni contemporanee”.
Questa la tracklist del nuovo album: ‘Tra follia e lucidità’, ‘Sono Qui’, ‘L’ombra sul cammino’, ‘Ti rivedrò’, ‘Mi troverai sempre qui’ (feat. Vittorio Grigolo e David Garrett), ‘L’Isola che vorrei’, ‘Ho visto un sogno’, ‘Il respiro del mondo’.
Photo credit: Fabrizio Fenucci