INTERVISTA/Icastico, dopo ‘Cristo’ e ‘Alcolico’ il terzo capitolo punta il dito contro la società del benessere
(di Daniele Rossignoli) Dopo ‘Cristo’ e ‘Alcolico’, il terzo e ultimo capitolo del progetto musicale di Vincenzo Fucito, in arte Icastico (in uscita entro l’inverno) “punterà il dito in modo più diretto contro la società del benessere. Una denuncia sul fatto che noi dobbiamo essere sempre tutti felici, tutti magri, tutti belli, poi quando ci guardiamo allo specchio siamo tutti tristi, grassi, pigri e questa cosa non può renderci felici. Lo scontro -spiega Icastico intervistato da IlMohicano– non è tanto contro gruppi di persone ma contro la società del benessere”.
Intanto Icastico ha appena pubblicato il secondo capitolo del suo progetto, ‘Alcolico’, composto e arrangiato da Alessandro Presti (Dear Jack), prodotto da Sveno Fagotto e masterizzato da Giovanni Versari e che vede il cantautore viterbese alla voce e chitarra, accompagnato da Simone Bravi, Marco Cilo, Simone Buzi e Dario Martellini.
Il brano, spiega Icastico “è nato durante un periodo di astinenza forzata, per problemi di salute, dall’alcol, lo scorso anno. Durante la scorsa estate avevo fatto tre, quattro serate a settimana ed erano tutte legate alle varie feste: quella del vino, la festa della birra e così via, pertanto ho un po’ esagerato. Usavo l’alcol un po’ come una stampella per attenuare la tensione sociale che sentivo dentro. ‘Alcolico’ parla proprio di questo e l’alcool è stato un espediente per parlare delle dipendenze, tutte, e dell’uso che ne facciamo”.
In sostanza, prosegue Icastico, ‘Alcolico’ “non vuole essere una condanna, ma una descrizione di quello che mi è capitato di vivere in prima persona. Il desiderio di renderci in qualche modo diversi grazie all’alcol spesso sottintende il fatto che, così come siamo, non ci andiamo bene. La mia urgenza comunicativa nasce da questo: il bisogno di svelare i miei mostri interiori ed imparare a parlarne e conviverci. Magari anche ridendoci su nel processo”.
Icastico, approfittando della quarantena, ha scritto un nuovo album “che uscirà all’inizio del nuovo anno. Dipende dalla situazione -osserva- perchè fare uscire un disco senza poterlo suonare in giro, dal vivo, è assurdo. Io non faccio canzoni per caricarle su spotify. Io le faccio per portarle in mezzo alla gente e cantarle con le persone. Realizzare un album è una fatica immane, gratificata però dal contatto con il pubblico. Senza di quello diventa una mazzata”.
Dopo il lockdown, sottolinea Icastico “sembra ci siano ora i primi segnali di apertura. Dopo che noi musicisti siamo stati ignorati per tutta la quarantena adesso sembra che piccole prestazioni musicali si possano fare. Non sono adatte al mio progetto -osserva- ma comunque almeno si possono raccogliere un certo numero di fan. Cose piccole si posso fare, e l’importante è iniziare a ricominciare”.