(di Daniele Rossignoli) – “Essere in una condizione che non è quella naturale ci consente di scoprire delle cose di noi che non sapevamo da avere”. A sostenerlo è la cantautrice milanese Micol Martinez che, costretta come tutti a stare in casa, approfitta per proseguire nella stesura del suo romanzo, un thriller a cui sta lavorando da circa tre anni, e che spera di poter terminare approfittando di queste lunghe giornate di isolamento. Dopo aver pubblicato, il mese scorso, il suo nuovo album, ‘Buoni spropositi’, Micol Martinez spiega a IlMohicano di dedicarsi molto alla lettura di libri dimenticati e alla sua attività di traduttrice da casa.
“Come tutti -precisa- sto uscendo pochissimo, giusto il tempo di andare a fare la spesa. Vedere Milano quasi deserta, con tanti negozi chiusi e poca gente in giro i primi giorni mi faceva un certo effetto. Tuttavia, anche a questo ci si abitua. Per fortuna, però, abbiamo tutti la nostra razionalità e non dobbiamo lasciarci andare alle emozioni altrimenti diventa più difficile sopportare di stare in casa”.
“Tutti abbiamo un nostro modo di vivere personale. Io -prosegue Micol Martinez- so anche stare da sola senza troppi problemi. Posso dire di amare star da sola, però per scelta non perchè costretta da qualcuno o da qualcosa. Tuttavia, questa solitudine giustamente imposta va benissimo e questa situazione ci consente di riappropriarci di spazi e tempi ben definiti, di ritrovare il contatto con noi stessi, di scoprire delle cose dentro di noi che non sapevamo di avere”.
A questa solitudine possono però ovviare i social, anche se Martinez confessa la sua difficoltà, in questo particolare momento, ad usarli, anche per rispetto di chi soffre: “faccio veramente molta fatica a stare sui social -precisa- perchè purtroppo rispecchiano quella caratteristica umana che, quando c’è un nemico, anche invisibile come questo, purtroppo si tende a personificarlo in qualcuno: il tuo vicino di casa, il tuo amico. Allora esplode la rabbia, troppa rabbia”.
Saltati i concerti che aveva in programma, prima che scoppiasse l’epidemia, Micol Martinez stava lavorando alla messa in scena di uno spettacolo teatrale su Giovanna d’Arco e i suoi ‘buoni spropositi’: “uno spettacolo -spiega- in cui Giovanna d’Arco piomba ai giorni nostri, sentendo continuamente delle voci nella sua testa e ritrovandosi ad avere a che fare con tutto quello del mondo di oggi che la circonda. Era programmato per maggio -aggiunge- ma a questo punto mi prendo un po’ più di tempo”.
Ma cosa si intende per ‘Buoni spropositi? “I buoni spropositi -sottolinea la cantautrice- sono quelli si differenziano dai buoni propositi che normalmente tutti fanno all’inizio dell’anno, come smettere di fumare, fare ginnastica o mangiare di meno. I buoni spropositi sono quei desideri, quei sogni irrealizzabili perchè esagerati, che tutti noi facciamo -conclude- ma che sappiamo benissimo che non si avvereranno mai”.