(di Daniele Rossignoli) Obbligato, come tutti, a stare chiuso in casa a Sassuolo, a causa del diffondersi del Coronavirus, Matteo Macchioni spiega a IlMohicano come siano cambiate le sue giornate, come poter riorganizzare la sua tournèe in Russia, che doveva partire ad aprile, e che è stata spostata a dicembre, convinto che, terminata l’emergenza, per il nostro Paese ci sarà una vera rinascita. “Come tutti cerco di passare il tempo tenendo la mente occupata e dedicandomi principalmente alla musica -sottolinea- registrando qualche performance al pianoforte, da condividere sui social, e questo mi permette di avere un contatto, anche se virtuale, con la musica e con le persone”.
“Ho tanti brani musicali che non suonavo da anni e che ho ripreso. Poi -prosegue- ho scritto anche musica per diletto: in questi momenti si ha più tempo per riflettere e per ispirarsi per questo ho scritto qualche melodia nuova. Così come è successo per tantissimi colleghi -osserva Macchioni- anch’io ho dovuto cancellare, con una decisione particolarmente sofferta, i miei prossimi appuntamenti. A marzo le autorità hanno cominciato a limitare le presenze in teatro. Io -spiega- ero impegnato in Danimarca dove, nel giro di pochi giorni, si è passati dai sold out agli ingressi contingentati, fino alla chiusura definitiva dei teatri dove dovevo esibirmi”.
Lasciata la Danimarca, Matteo Macchioni è riuscito a far ritorno a casa “ma ho dovuto rimandare una serie di concerti che dovevo tenere in Russia, a Mosca e a Sanpietroburgo. In questi giorni -sottolinea- abbiamo fatto un lavoro molto importante per posticipare tutto il possibile, portare cioè nella seconda parte del 2020 gli impegni che avevamo preso. Il concerto che dovevo tenere in Russia in aprile, a Mosca, ci è stato proposto di farlo a dicembre mentre quello di Sanpietroburgo, probabilmente, si potrà tenere in autunno”.
“C’è un altro contratto molto importante per i prossimi mesi -prosegue Matteo Macchioni- a maggio dovrei partire per l’Inghilterra, ma non si sa se sarà possibile. E’ tutto molto nebuloso però io sto cercando di razionalizzare, posticipando gli impegni nella seconda parte del 2020 o addirittura nel 2021. Se a maggio ci saranno le condizioni normative per poter andare in Inghilterra partirò perchè ho un contratto da rispettare. Ci andrò con le dovute precauzioni del caso -precisa- ma senza fobie o paure esagerate”.
Nella sua casa nelle campagne di Sassuolo, Matteo Macchioni vede sbocciare la primavera: “guardare il verde dei campi, gli alberi che fioriscono è una sofferenza maggiore. Credo tuttavia che da questa esperienza, seppur negativa, si possa ripartire riflettendo maggiormente sulle privazioni cui siamo costretti, in primo luogo la libertà. La nostra libertà, i nostri diritti, la possibilità di muoverci, di vivere liberamente è qualcosa di veramente importante. Di questo dovremo tener conto quando riprenderemo la vita normale. Questa emergenza sanitaria ci ha dimostrato che la nostra libertà può essere limitata e che quindi dobbiamo saperla sempre apprezzare”.
C’è poi la socialità, l’aggregazione, lo stare con gli altri “tutti valori importantissimi e che non vanno messi in soffitta. In questo momento -osserva- siamo costretti ad affidarci alla tecnologia per comunicare, ma ci sono dei valori che non vanno dimenticati. Per questo, sono convinto che ci sarà una grande rinascita da questo punto di vista: andare a teatro, a cena con gli amici, ritrovarsi anche semplicemente per strada e scambiare due parole saranno tutti momenti che apprezzeremo di più”.
La carriera di Matteo Macchioni è iniziata 10 anni fa con il debutto nel ruolo di Nemorino nell’ ‘Elisir d’amore’ di Gaetano Donizetti, diretto dal Maestro Daniel Oren al Teatro Giuseppe Verdi di Salerno. “Ho iniziato a studiare pianoforte quando avevo sei anni -spiega il tenore- poi ho continuato gli studi al Conservatorio. Ad un certo punto ho notato che la mia voce squillava e questo mi ha portato ad approfondire questa ulteriore passione per il canto, oltre a quella per la musica in genere, tanto da farne una professione”.
Negli anni Macchioni ha calcato i palcoscenici di alcuni tra i più importanti teatri d’Italia e del mondo, interpretando ruoli di rilievo in celebri opere liriche (Ernesto nel ‘Don Pasquale’ di Donizetti, il Conte di Almaviva nel ‘Barbiere di Siviglia’ di Rossini, Don Ramiro in ‘La Cenerentola’ di Rossini). Nel 2017 ha debuttato al Teatro alla Scala di Milano ne ‘La gazza ladra’ di Rossini, interpretando il ruolo di Isacco, opera diretta da Riccardo Chailly per la regia di Gabriele Salvatores.
Tra i suoi impegni più recenti l’interpretazione di Ernesto nel ‘Don Pasquale’ di Donizetti al Teatro Carlo Felice di Genova, Don Ottavio nel ‘Don Giovanni’ di Mozart al Theater Freiburg in Germania, ‘Guillaume Tell’ di Rossini al Festival di Erl. A novembre ha debuttato nel ruolo di Ferrando nel ‘Così fan tutte’ di Mozat al Royal Danish Theatre e a dicembre è tornato in Italia per i ‘Concerti di Natale’.
Photo credit: Stefano Muzzarelli