‘Maledetti Francesi’, il nuovo album di Giangilberto Monti giovedì al Premio Tenco
Ispirato all’omonimo successo editoriale del 2018, esce il 18 ottobre su etichetta Freecom ‘Maledetti Francesi’, il nuovo album di Giangilberto Monti, accompagnato dalla voce e dal pianoforte di Ottavia Marini. Lo chansonnier e scrittore milanese mette il sonoro al fortunato libro (uscito nel 2018 per Miraggi) dedicato alla canzone francese che per circa un secolo, dal 1880 al 1980, ha intrecciato musica e poesia, teatro, jazz, cinema e politica, tessendo una trama irresistibile e carica di suggestioni da cui gli italiani faticano a staccarsi del tutto; un sottile fil rouge che ci lega indissolubilmente ai cugini d’oltralpe. Cornice per la presentazione ufficiale del progetto sarà il Premio Tenco, che alla canzone d’autore è votato. L’appuntamento è per giovedì 17 ottobre 2019 alle 18 nella ex Chiesa di Santa Brigida (Pigna) a Sanremo. Canti ribelli e vite da chansonniers si alterneranno alle più belle canzoni dei maudits per eccellenza: dalle canzoni canaglia di Bruant alle provocazioni poetiche di Gainsbourg, passando per i testi disperati e barricadieri di Leo Ferré, l’ironia di Vian e Brassens, le strofe strappalacrime di Georges Moustaki e Charles Trénet, così come le rock ballad di Renaud, l’ultimo dei maledetti d’oltralpe.
Accompagna Giangilberto Monti la pianista Ottavia Marini. Duetti in italiano e francese svelano un repertorio senza tempo e costruiscono una narrazione musicale che diventerà una mostra, ‘Paris Canaille’, impreziosita dalle immagini curate da Jean-Luc Stote, dal 13 novembre a Milano nei locali dell’Institut Français, che ha accordato il suo patronage all’iniziativa. Le utopie e il ribellismo di sempre si ritrovano nelle parole di questi artisti; uno show senza rete, che mostra e dimostra al pubblico quella contaminazione tra poesia, musica e comicità, da sempre radice inconfondibile del nostro migliore cantautorato.
“Il variegato mondo musicale dei più acclamati chansonnnier francofoni non è solo la principale fonte d’ispirazione del nostro cantautorato, ma rappresenta anche la cultura europea più innovativa, che oltralpe ritrova nelle contaminazioni tra poesia, musica e arti sceniche, i suoi principali interpreti – racconta Giangilberto – Da molti anni ho messo la mia arte al servizio di questa ricerca, con rispetto e passione”.